giovedì 4 novembre 2010

Verbamanent 4: BERTOLASO E LA MONTAGNA DI BALLE

Guido Bertolaso è sicuramente la persona che più incarna lo strapotere, la strafottenza nella
"gestione" delle cosiddette "emergenze" e dei "grandi eventi" e la militarizzazione dei territori.
Nonostante questo "sistema gelatinoso" e la "cricca" degli affari si siano fatti conoscere dalla
pubblica opinione solo in seguito alle risate intercettate dopo il terremoto del 2009 a l'Aquila, c'è
una una parte del Paese, una parte della popolazione che già da qualche anno aveva ben chiaro il
ruolo della protezione civile nell'assecondare e facilitare l'assalto iper-capitalista al territorio a
discapito della salute e dei diritti delle persone. In questo senso il film prodotto dalla telestreet
partenopea Insu^tv, "Una montagna di balle", che riassume le vicende campane dal 2001 al 2009 (cioè fino al miracolo
berlusconiano dell' "accensione" dell'inceneritore di Acerra), risulta in un qualche modo
"profetico". Il documentario è una raccolta di immagini provenienti direttamente dai comitati in
lotta, narrate dalla cornice in stile radiofonico di Ascanio Celestini, che riesce con estrema
semplicità a spiegare il business che sta alla base di questa situazione, arrivata oltre i limiti della
sopportazione umana, come dimostrano i recenti fatti di Terzigno e delle comunità vesuviane. Gli
ex-CIP6 ovvero il 7% della bolletta elettrica dei cittadini dirottati dalle rinnovabili VERE in favore
di inceneritori ed altri impianti inquinanti ed obsoleti. Da un anno il film viene proposto in serate
anche in Lombardia ( info: noinclombardia.blogspot.com) proprio in "tandem" con la campagna
"CIP6 o ci fai?" (info: dirittoalfuturo.it), per il recupero dei soldi truffaldinamente sottratti. Per
capire l'ammontare del volume dell'affare "monnezza" di seguito il Verba Manent della settimana.

Il calcolo delle ecoballe accatastate in giro per la Campania lo fa Corrado Catenacci. È il 7 marzo
2005, e alle 18.59 l'ex commissario telefona al capo della protezione civile Guido Bertolaso. La
conversazione viene intercettata. Eccola.
Catenacci: «Ci sono almeno due milioni e mezzo di balle in tutta la Campania… Per quanto
riguarda gli importi, secondo me sono circa 400 miliardi di lire».
Bertolaso: «Perché loro bruciandoli ricavano energia elettrica, no?».
Catenacci: «Gliela pagano a tariffa agevolata, tutto uno strano movimento che hanno fatto loro».
Diciotto minuti dopo, alle 19.17, il prefetto richiama.
Catenacci: «Ho fatto i conti con Turiello, viene una cifra mostruosa, 1.325 miliardi di lire».
Bertolaso: «Mortacci ragazzi…».

mercoledì 27 ottobre 2010

Verbamanent/3: A Milano x la “Sicurezza Atomica”: UN…certo CANCROnesi!

Milano è stata scelta come capitale del rilancio atomico. Il nucleare, insieme ad Expo 2015 (ecco le "energie per la Vita"!), sarà l'unica prospettiva temporale ed economica prevista per la città dei prossimi vent'anni almeno. Le lotte che sono state sullo scudo delle sinistre anche lo scorso anno sono state infatti quelle dell'INNSE e della MANGIAROTTI NUCLEAR, con tutto il rispetto per i lavoratori sfruttati e manganellati, ovvero le fabbriche che faranno parte del ciclo atomico. Su un totale di 60 miliardi di euro, 30 saranno investiti in Lombardia e 15 nella sola Milano. Il ministro per lo sviluppo economico Romani ha infatti annunciato che la capitale finanziaria del Paese e la regione della rosa camuna necessitano ALMENO di una centrale nucleare. A capo dell'Agenzia per la Sicurezza Atomica, che avrà sede proprio a Milano, è stato nominato UN…certo CANCROnesi!

 

Ma vediamo alcune dichiarazioni storiche di Umberto Veronesi, già senatore del PDmenoElle e presidente dell'omonima fondazione, che possono convincerci del perché sia adatto al nuovo ruolo. Il 25/01/08 ospite a "Che tempo che fa", alla domanda dello zerbino Fazio - "Quanto c'è il rischio di tumore portato ai "termovalorizzatori"(*si chiamano INCENERITORI)?" – risponde – "ZERO, tutte le inchieste che abbiamo fatto, libri e libri, non hanno portato a nessuna evidenza di aumento di tumori nelle popolazioni circostanti i termovalorizzatori (*), soprattutto di ultima generazione sono molto sicuri […] Non c'è scelta i rifiuti o si sotterrano o si bruciano!". Dopo ciò scienziati da tutto il mondo, come Paul Connett ideatore della "STRATEGIA RIFIUTI ZERO, chiesero una rettifica e le scuse, che mai arriveranno, per tali amenità scientifiche. L'oncologa Patrizia Gentilini intanto sbugiarderà gli scritti di Veronesi, che aveva taroccato degli studi condotti dagli inglesi. Sempre lo stesso anno, al TG1 appare il professore con in mano un pomodoro OGM di color viola, annunciandolo come "il futuro della prevenzione e della cura contro il cancro", by Monsanto. Nel 2009, si dice contrario alle intercettazioni telefoniche ed ignaro circa la "privatizzazione dell'acqua" e nel 2010 inizia a difendere a spada tratta l'energia atomica: - "Con gli impianti di nuova generazione, il rischio di disastro nucleare è prossimo allo zero" – la stessa frase sugli inceneritori!

Saranno un caso le sponsorizzazioni della sua fondazione: ENI, VEOLIA, PIRELLI e varie banche?

 

Ma dato che anche "scripta manent"ecco un'altra perla di misantropia del "nostro" CANCROnesi:

"Dopo aver generato i doverosi figli e averli allevati, il suo compito è finito, occupa spazio destinato ad altri, per cui bisognerebbe che le persone a cinquanta o sessant'anni sparissero"

(Veronesi, La liberà della vita, Edizioni Cortina Raffaello, ISBN 8860300711, pag.39).




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CONFESSO: ANCH'IO SONO UN MANDANTE MORALE!

martedì 19 ottobre 2010

VerbaManent/2: IL GENERALE MORI "TRATTA X L'EXPO"

Il generale Mario Mori, il 28 settembre 2010 ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee nel processo che lo vede impuato per il reato di favoreggiamento aggravato di Cosa Nostra, insieme al colonnello Mario Obinu, nelle quali attacca Massimo Ciancimino, figlio di Vito, ex-sindaco mafioso di Palermo: "Ha fatto tutto col photoshop. Singole parole tolte e messe a posto su altri documenti", dice riferendosi agli scritti decisivi messi agli atti. Il 16 ottobre la perizia calligrafica ne ha accertato invece l'originalità. Si tratta delle lettere di don Vito che provano la "trattativa" tra Stato e mafia. Il teorema accusatorio riguarda le responsabilità nella mancata cattura del boss Bernardo Provenzano nel 1995. "Provenzano godeva di una zona franca durante la sua latitanza", racconta Massimo Ciancimino. Il paese, le sue massime istituzioni, avrebbero cercato di negoziare con dei criminali per interrompere la scia di sangue di fatto legittimando la loro esistenza. E la mafia avrebbe presentato una serie di richieste allo stato: il celebre "papello" di Salvatore Riina, le sue condizioni per interrompere le bombe. Cessazione del carcere duro, spostamento di molti detenuti dai carceri di massima sicurezza, revisione del maxiprocesso: lo Stato doveva mollare la presa. Solo così le bombe sarebbero cessate. Terminale di questa connessione fra potere pubblico e criminalità organizzata era Provenzano, alias ingegner lo Verde, che ai tempi in cui Riina non era ancora in galera, ne condivideva la direzione della mafia siciliana, per poi subentrargli. E Vito Ciancimino era la porta d'ingresso del terminale: la persona presso la quale l'allora colonnello Mario Mori e il suo vice Mauro Obinu , Reparto Operativo Speciale dei Carabinieri, si recarono perchè invitati, appunto, a prendere parte alla trattativa. Non si spiegherebbe, altrimenti, come sia stato possibile per Formigoni nominare il generale Mori e il colonnello Giuseppe De Donno, entrambi sotto processo a Palermo per mafia, quali consulenti esterni del "Comitato per la legalità e la trasparenza delle procedure regionali"- che si occuperebbe di controllare le infiltrazioni mafiose nella macchina appalti, subappalti e commesse per Expo 2015 -, se non per la loro attitudine nel "trattare" con le organizzazioni criminali , quindi per abilità guadagnate sul campo. In effetti occorrevano nomi così per dare lustro ad un Expo che è già guidato dall'illegittimo governatore a vita e dal super-commissario plenipotenziario di Milano, Letizia MorATTILA.


lunedì 11 ottobre 2010

VERBA MANENT – intercettacolo di disobbedienza civile


“Verba Manent” significa che tutto ciò che è stato detto pubblicamente dai cosiddetti rappresentanti dei cittadini o in conversazioni private tra personalità pubbliche può essere una prova in più per il cittadino che, a differenza della magistratura, non deve presumere l’innocenza fino al timbro della cassazione, sempre che questo arrivi viste la lentezza dei processi ed i brevi tempi di prescrizione.
Con la legge bavaglio si vorrebbe tra le altre cose, vietare la pubblicazione di intercettazioni ed atti NON segreti riguardanti procedure penali in corso, mentre i mezzi di informazione dovrebbero avere in pratica l’obbligo di pubblicarli. Ciò comunque nella maggioranza dei casi non avviene perché in realtà c’è già un AUTOBAVAGLIO in vigore da molti anni ormai, in particolare dopo l'editto bulgaro e, proprio perché “verba manent”, non c’è stata bisogno di una legge scritta, ma è bastato ciò che è stato detto dal presidente per far epurare giornalisti ed autori scomodi e per educare tutti gli altri alla regola dell’autocensura, per paura di esporsi troppo, di perdere il posto.

Per questo abbiamo deciso che con il gruppo di Qui Milano Libera, insieme alla redazione di Milano X faremo un’opera settimanale di disobbedienza civile pubblicando stralci di intercettazioni, dichiarazioni, documenti utili a ricostruire parte del mosaico delle verità nascoste, insabbiate, sepolte in questo limbo temporale comunemente chiamato seconda repubblica, sorta dal sangue delle stragi di stato del 1992-93. Utilizzeremo questa rubrica, un apposito blog ed altri strumenti informatici come punto di raccolta ed archiviazione di documenti scritti, audio e video. Un archivio cartaceo consultabile sarà invece allestito allo spazio Kronos di via Borsieri 12 (MM2 Garibaldi FS)

Solo la nostra azione quotidiana, nelle piazze, sul web, sulle pubblicazioni libere, può arginare gli effetti di questa operazione di distruzione ed affossamento della memoria collettiva degna del ministero della verità di orwelliana memoria. Per cui “Verba Manent” vuole diventare anche una formula per piccole azioni, pillole di contro-informazione nella metropoli coinvolgendo attivisti attori, musicisti, artisti di strada per recitarle, poetarle e metterle in musica, con coreografie e flash mob sui tram, nelle stazioni, nelle isole pedonali, nel traffico o presso istituzioni e sedi di società.

Giacomo Sicurello – MoVimento 5 Stelle


P.s.= “Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario” (G. Orwell)